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Unlimited Love track-by-track pt.1: il commento di Anthony Kiedis

In questo articolo, Dario Giannulo ha tradotto per voi i punti salienti del commento track-by-track a cura del cantante della band, Anthony Kiedis, che ha parlato di tutto Unlimited Love ai microfoni di Sirius XM.

Ascolta qui il commento track-by-track di Unlimited Love

BLACK SUMMER

Canzone numero 1: Black Summer. L’ha proposta John, John ha proposto la parte strumentale. Nella sua testa credo che avrebbe dovuto essere una sorta di ode tosta alla bellezza del grunge, mentre quello che io ho percepito era un’ode alla musica folk gallese, delle montagne del Galles. Metti insieme le due cose e viene fuori Black Summer.


HERE EVER AFTER

La seconda canzone del disco Unlimited Love è una canzone intitolata Here Ever After, che aveva come titolo provvisorio Joey’s Example. Questa è una di quelle canzoni intrippanti in cui tutti hanno suonato la propria parte e io ho semplicemente chiuso gli occhi e compreso quale fosse il lavoro da fare da parte mia. Adoro quando succede questo. La puoi vedere come una natura morta del lato più sporco di Hollywood, della vita di strada a Hollywood, California. Forse addirittura della vita di strada negli anni Ottanta, chissà. Ditemelo voi. Here Ever After


ACQUATIC MOUTH DANCE

Prossima fermata: Acquatic Mouth Dance. Una sorta di ode a ciò che ci manca dei vecchi tempi. Qualcuno mi ha chiesto di cosa parla questa canzone e ho detto che parla della gioia dell’essere in difficoltà, il dono del non avere ciò che vuoi: dell’avere freddo e fame, dell’essere respinti, e di tutta la bellezza che accompagna queste problematiche e colorate esperienze di vita. E parla della danza della vita. In poche parole, questa è Acquatic Mouth Dance. Adoro quei fiati!


NOT THE ONE

La prossima composizione si chiama Not The One. È una canzone che è stata rivoltata e ribaltata e fatta a pezzi e rimessa insieme, ed è diventata Not The One. La canzone mi piace e spero che vi arrivi!


POSTER CHILD

La canzone numero 5 si chiama Poster Child. Non pensavo che questa canzone si sarebbe concretizzata. La sua genesi è una linea di basso dolorosamente funky, e il suo titolo provvisorio era Faye, dal nome di una donna funky della zona centro-sud di Los Angeles con cui Flea ha passato del tempo. Pensavo che quella linea di basso fosse a un binario morto, finché un giorno, ascoltandola mentre ero in giro in macchina mi sono detto ‘aspetta un attimo, è troppo buona per lasciarcela alle spalle’, ho trovato un ritmo che poteva andare, l’ho riprodotto per John e John mi ha detto ‘hai qualcosa di buono per le mani, sai? Tiralo fuori’. La canzone mi ha tenuto sveglio per settimane per completare il testo. E quando ho sistemato tutto… In bocca al lupo per memorizzare quel testo! Poster Child!


THE GREAT APES

La canzone numero 6 su Unlimited Love si chiama The Great Apes. È una composizione dinamica, è poesia in movimento e parla degli esseri umani. Se vi state chiedendo chi siano queste grandi scimmie, siete voi, sono io.


IT’S ONLY NATURAL

Numero 7. Qui c’è una canzone che è riuscita per un pelo ad evadere dalla sua gabbia dello studio di registrazione, quando un giorno Flea mi ha presentato una sua amica che aveva appena attraversato una rottura dolorosa. Mi è stata di ispirazione per voler immaginarmi almeno la storia per It’s Only Natural. Peraltro, mi ricorda un pochino Cat Stevens, che amo moltissimo.


SHE’S A LOVER

La numero 8 si chiama She’s a Lover. Sono accordi di Flea, è bella funky, interessante e magnifica. Il testo mi è venuto in mente mentre ero in bicicletta a Kauai. She’s a Lover!


THESE ARE THE WAYS

Numero 9. Ha un titolo piuttosto semplice: These Are The Ways. Mi ricorda la musica classica che incontro una canzone rock and roll. Grazie John per aver piantato il seme per questa canzone, così divertente da suonare. These Are The Ways.


WATCHU THINKIN’

La numero 10 è ciò che George Clinton potrebbe definire ‘funk senza tagli, perché le persone non vogliono che il loro funk sia tagliato’. Si chiama Whatchu Thinkin’: ditemi voi cosa ne pensate!


BASTARDS OF LIGHT

Non so neanche cosa dire della numero 11! si chiama Bastards of Light e tutti la percepiscono in maniera diversa. Per me è stato sicuramente un momento in cui ho tirato fuori il cuore a proposito di alcuni riferimenti apparentemente astratti ai combattimenti umani. Ditemi cosa ne pensate.


WHITE BRAIDS & PILLOW CHAIR

Numero 12, White Braids & Pillow Chair! Questa Rick Rubin la cantava ogni giorno dopo che l’avevamo registrata, era la “sua” composizione. Trecce bianche e un cuscino da sedia: una storia vera visto che una volta ho visto una splendida coppia di anziani in una caffetteria, in Ventura County. Tipo sui settanta inoltrati, la coppia entra nella caffetteria, lui inappuntabile con le sue trecce bianche lunghe fino alla vita, insieme alla sua splendida compagna, che aveva l’aspetto di colei con cui aveva passato tutta la vita, che ha portato il suo cuscino da mettere sulla sedia della caffetteria, così che il suo sedere stesse molto più comodo. Sembravano stare così bene insieme, e mi sono innamorato del loro amore. Ho annotato nella mia mente ‘trecce bianche e cuscino da sedia, deve diventare una canzone un giorno’. È davvero sinuosa, e fa l’occhiolino a Lou Reed strada facendo. White Braids & Pillow Chair!


ONE WAY TRAFFIC

Numero 13. Questa potrebbe essere la canzone che fa più saltare di tutto disco, si chiama One Way Traffic. La canzone è antigravitazionale, galleggia, rimbalza, non è colpita dalla gravità, è funky. Se ascoltate attentamente, c’è un racconto di desiderio, c’è un racconto di vita quotidiana, c’è un racconto del tipo ‘cosa ci facciamo qui, cosa sta succedendo? Faremmo meglio a divertirci, non si sa mai!’ One Way Traffic!


VERONICA

La numero 14 si chiama Veronica. È una canzone che ha bussato alle porte del disco. Stavamo registrando l’album e, ehm John? forse John, Flea e Chad stavano jammando nei momenti di pausa tra le registrazioni. Stavano semplicemente tenendo calde le dita e mantenendo la concentrazione, e hanno improvvisato degli accordi in una canzone chiamata Veronica. L’ho registrata con il mio cellulare perché ne ero stato toccato, e dicevo ‘questa è una canzone, questa è una canzone, questa è una canzone!’. Ed è diventata Veronica.


LET ‘EM CRY

La numero 15 si chiama Let ‘em Cry. Piangere è una cosa buona, piangere allevia il dolore e la tensione, non è una vergogna, non è un segno di debolezza, è un segno di umanità, fa bene al cervello. Questa è Let ‘em Cry, si vola!


THE HEAVY WING

Numero 16, The Heavy Wing. Va pensata come un ossimoro, almeno per quanto riguarda il titolo, perché la vita a volte è un ossimoro.


TANGELO

L’ultima canzone del disco, che suona proprio come se dovesse essere l’ultima canzone del disco. Si chiama Tangelo. È una canzone acustica, visto che la chitarra è appunto una chitarra acustica. Credo che sia un unicum per questo disco, anche se siamo conosciuti anche per questo. Questa è tangelo, ed è l’ultima canzone del disco perché è proprio l’ultima canzone.