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Anthony Kiedis su Return of the Dream Canteen e l’incredibile flusso creativo dal ritorno di John Frusciante.

Intervistato da 107.7 The End, radio locale di Seattle (Washington), Anthony Kiedis spazia su vari argomenti, raccontando del Global Stadium Tour appena concluso, del nuovo album Return of the Dream Canteen, e di come il ritorno di John Frusciante abbia fatto esplodere un enorme flusso di prosperità creativa, testimoniata dai due doppi album pubblicati in questo 2022, “Unlimited Love” e “Return of the Dream Canteen“, per un totale di 35 nuovi brani nel loro repertorio.

Qui sotto trovate l’intervista integrale, tradotta per voi da Venice Queen.

Intervista ad Anthony Kiedis – 107.7 The End – Alternative. Seattle.

Non c’è nemmeno bisogno di elencare I record stabiliti o i successi conseguiti dai Red Hot Chili Peppers per capirne l’importanza. Ad esempio, un mio amico che recentemente ha visitato il Giappone mi ha scritto ogni volta che ha sentito una canzone dei Red Hot suonare in radio, in posti dove l’inglese non è nemmeno così diffuso.

Per decenni, (I Red Hot Chili Peppers, ndr.) hanno influenzato la nostra cultura, non solo come una nazione ma come esseri umani. È incredibile!

Oggi abbiamo come ospite telefonico il mitico Anthony Kiedis – Buongiorno Anthony!

Buongiorno a te!

Anthony, sei reduce da un’estate piena di concerti, da un tour mondiale negli stadi – ormai sei abituato a grandi palcoscenici e non hai nulla da dover dimostrare, ma come ci si sente dopo aver raggiunto questo livello?

A dirti la verità, ero molto contrario all’inizio. Credevo si sarebbe rivelato un tour freddo, distante; Flea mi rassicurò dicendomi che era un altro orizzonte da esplorare, e quindi in maniera molto democratica mi convinsi anche io. Alla fine mi è piaciuto davvero tanto, è stata una festa d’amore ancora più grande.

È molto interessante dalla mia prospettiva il cambio di dimensione; come lo hai percepito dal palco? Eri un pò più lontano dalla folla, ma c’era molta più gente presente ai concerti.

La folla era molto più ampia, e nonostante fossimo leggermente più lontani rispetto al solito, abbiamo comunque sentito una forte legame con i fan – quando guardavo il pubblico nelle ultime file, vedevo comunque gente ballare e divertirsi, quindi diciamo che abbiamo trovato il modo di non perdere quel legame.

Detto ciò, sarei ancora disposto a suonare in una lavanderia a gettoni ogni giorno della settimana.

Considererete mai un prossimo tour in posti più piccoli ed intimi, come per controbilanciare il tour negli Stadi appena ultimato?

Siamo disposti a suonare in ogni tipo di location. Giusto due giorni fa ci siamo esibiti in un Ginnasio in Hoopa Valley (California), una comunità di native americani. Inizialmente ci saremmo dovuti esibire ad inizio anno, ma non è stato possible. Ci siamo esibiti gratuitamente di fronte a circa 900 ragazzini, ed è stato forse il mio concerto preferito di quest’anno.

Incredibile! Per questo show in particolare, hai indossato il solito pantaloncino con sopra il fulmine, oppure hai optato per un outfit diverso?

(Ride, ndr.) Ottima domanda, ero indeciso ma alla fine ho messo il pantaloncino con il fulmine rosso. È stato molto divertente, abbiamo suonato una scaletta leggermente più corta, ma c’è sempre qualcosa che mi rende felice nel suonare gratuitamente per queste persone.

Restando sul tema abbigliamento, ti vedo spesso indossare cappelli, ne possiedi una vasta collezione per caso?

No, in realtà la mia collezione di cappelli sta crollando a pezzi, prima ne avevo una molto ben curate, ma col tempo è andara via via dissipandosi. Tempo di fare rifornimento!

(Ride, ndr.) A proposito, complimenti per il vostro secondo album in questo 2022, Return of the Dream Canteen, ed ovviamente tutti i riconoscimenti che lo seguiranno. Puoi spiegarci il significato del titolo?

È un insieme di parole che può significare un po’ quello che ti pare. Per me rappresenta una sorgente di prosperità creative. Forse alcune persone lo hanno un po’ preso alla lettera credendo che il titolo alludesse al ritorno di John, cosa che in parte è vera in quanto John è sicuramente un elemento cardine di questa prospetivà creativa. Oltre a questo, il titolo rappresenta un pò anche questi ultimi due anni in cui siamo stati un pò tutti chiusi in casa, in cui il tempo ha assunto un carattere più elastico; quindi invece di andare di fretta, ci siamo detti “ok, continuiamo a scrivere musica”, e quest’album è quello che ne è venuto fuori, e il titolo è stata una frase che mi è venuta in mente un pò a caso.

Da ascoltatore, in quest’ultimo album avverto fortemente quell’esplosione di prosperità creativa di cui parlavi poco fa. È un flusso che scorre ancora così intenso, anche dopo questi due album?

Non puoi mai saperlo finché non vai sulla sponda del fiume a controllare. Ma spero proprio di si.Spero che lo sia, ma una volta che ti metti in viaggio e metti la tua energia nella tua mente e nel tuo corpo per farlo, suonando in spettacoli in tutto il mondo, ti sfinisci. Quindi finché non ti fermi e ti metti in una stanza con i tuoi compagni ed inizi a improvvisare e a scrivere le cose su un blocco di carta, semplicemente non lo sai, ma mi piacerebbe pensare che il pozzo si sia rifornito e lo scopriremo. 

Ogni volta e perdonami se te lo ribadisco, oggi ascolto il tuo nuovo disco, ma mi fa sempre questo effetto. Ogni volta penso che ci sia un ragazzo la cui energia creativa non è affatto diminuita da quando aveva 20 anni. C’è qualcosa di vero in questo? Come ti senti ora come uomo, con qualche esperienza di vita sulle spalle? 

Oh mio dio, non lo so. Non lo so. Sono troppo immerso nella foresta per vedere gli alberi. In tutta onestà, sono semplicemente me stesso. E a volte rifletto sull’avere un sacco di esperienza e divento nostalgico e penso, oh mio dio, sono su questo pianeta da molto tempo e un’altra volta mi sento nuovo di zecca. Non sono sicuro di voler analizzare troppo. Sono abbastanza felice di fare quello che sto facendo e ho un paio di cani e il sole ed è una bella vita. 

Ti fa stare bene quando ascolti i dischi e senti quanta vita c’è ancora? Che non è immaginata ma è presente, è così vibrante, c’è così tanta energia!

Sì. Grazie per avermelo chiesto e mi fa sentire benissimo. Adoro il fatto che ci teniamo ancora e ammiro davvero i miei compagni di band con tutto il cuore perché hanno ancora la loro energia creativa per suonare musica con l’entusiasmo di un bambino e gli occhi aperti sul mondo. E, sai, è davvero la chimica di tutte queste persone che si incontrano. Questa è la miscela che crea i Chili Peppers. Quindi sono fortunato e apprezzo questi musicisti che ci tengono così tanto. John Frusciante ci tiene tantissimo. Chad Smith ci tiene tantissimo. Flea ci tiene tantissimo. Lavorano sodo, suonano i loro strumenti. Ascoltano la vita. Ed io posso solo ringraziare di far parte di tutto questo. 

17 tracce, sembra piuttosto standard per un album dei Peppers nel 2022, anche se probabilmente è diverso per altre band. Quando scrivi un disco e vai a registrarlo e cose del genere, quante canzoni in genere non fanno parte dell’elenco finale? E come si è sposato questo processo stavolta con la creazione di due dischi? 

Un’altra domanda toccante, mio ​​Dio. Quindi, purtroppo, ci sono canzoni che sono state lasciate sul pavimento della sala montaggio ed è straziante perché alcune canzoni vengono finite, mixate, rifinite e masterizzate, e coccolate e puoi dire che sono terminate. E poi altre canzoni per qualsiasi motivo, anche se potrebbero essere le tue preferite in segreto, semplicemente non attirano l’attenzione. E poi c’è anche una questione di spazio. Puoi mettere solo determinata musica su un vinile e questo è un fattore per noi da tenere in considerazione. Quindi, alla fine, una delle mie gemme preferite non è in questo disco e spero che un giorno venga finita e trovi un contesto da qualche parte, ma è un processo. Abbiamo queste liste, mettiamo ai voti e abbiamo queste discussioni e abbiamo questi litigi e battibecchi e quant’altro. E poi alla fine in qualche modo se ne viene fuori. 

Probabilmente è difficile come artista essere in grado di farlo. Ma quando guardi questi due dischi, che provengono dallo stesso periodo di creatività, quali sono le differenze tra loro, se ci sono per te, tra Unlimited Love e la Dream Canteen? 

Ok, sì, ci sono differenze. È difficile da capire e penso che in qualche modo misterioso, sai, queste canzoni si richiamino a vicenda per condividere lo stesso spazio su un disco. Percepisco ROTDC come po’ più leggero, psichedelico e divertente. Meno “Bag of Grins”, che piuttosto rappresenta la triste mietitrice in una canzone. Ma voglio dire, anche l’artwork parla del fatto che questo disco è un po’ uno scherzo, o un viaggio se vuoi.

Immediatamente al primo ascolto, ho percepito questo disco come divertente. Non che non lo fosse Unlimited Love, ma ero tipo…questo potrebbe piacermi anche di più, per quello che vale.

Lo apprezzo. E ti capisco.

Fantastico, fantastico. Beh, spero che la canzone che ti è tanto piaciuta trovi posto nel prossimo disco. Spero che tu non debba aspettare troppo a lungo per farne un altro…

AAAAAAAHHHHHHH (ovvio che non può parlare! ndt)

E ti ringraziamo tanto per esserti unito a noi. 

Grazie per avermi invitato. È stato bello parlare con te.

Traduzione a cura di Miriam Mechelli e Vincenzo Fasulo.